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                               L'abitato          
                              di Forum Sempronii, a 164 miglia da Roma,          
                              era situato più ad est dell'attuale Fossombrone,          
                              in località San Martino del Piano, fu presto          
                              elevato al rango di municipio (I secolo a.C.) e          
                              conobbe un periodo di splendore in epoca          
                              imperiale. Plinio il Vecchio (II secolo d.C.)          
                              nella sua Naturalis historia chiama i suoi          
                              abitanti Forosempronienses. L'antica città fu          
                              devastata dai Goti guidati da Alarico, in transito          
                              verso Roma nel 409 d.C. Erano oltre centomila          
                              persone tra uomini, donne e bambini con le loro          
                              masserie, che depredavano e distruggevano quanto          
                              trovavano lungo il cammino. Durante la ventennale          
                              guerra gotica, ci fu un continuo passaggio di          
                              eserciti e dopo la vittoria dei bizantini di          
                              Narsete su Totila (552 d.C.), entrò a far parte          
                              dell'Esarcato di Ravenna, componendo la cosiddetta          
                              Pentapoli annonaria assieme ad Urbino, Cagli,          
                              Gubbio e Jesi.Dopo tante rovine gli abitanti          
                              costruirono il nuovo centro sul colle che sovrasta          
                              l'attuale città. In epoca longobarda il suo          
                              territorio fu teatro di una dura battaglia tra il          
                              re Liutprando e il ribelle duca di Spoleto          
                              Trasmondo che vinto, fu deposto e chiuso in un          
                              convento.
                                       
                               
                              Fossombrone         
                              come risulta dai documenti scritti, rimase fuori         
                              dal dominio della chiesa fino al 999, dopo di che         
                              passò sotto il potere di papa Silvestro II.         
                              Durante i primi decenni del XIII secolo sotto il         
                              pontificato di Innocenzo III la città fu feudo di         
                              Azzo VI d'Este, passando successivamente al figlio         
                              Aldobrandino e poi ad Azzo VII. Nel 1228 la         
                              famiglia Este per meglio tutelare il proprio         
                              dominio su Fossombrone dalle mire espansionistiche         
                              dei signorotti vicini subinfeudarono la città al         
                              vescovo Monaldo. Nei primi anni del XIV secolo lo         
                              Stato della Chiesa investì la famiglia Malatesta         
                              a signori della città, e nel loro duro governo         
                              provvidero alla costruzione di imponenti         
                              fortificazioni. Nel 1444 Galeazzo Malatesta,         
                              signore di Pesaro, vendette la città al conte         
                              Federico da Montefeltro, sotto la cui signoria,         
                              Fossombrone godette di un periodo di prosperità         
                              per il fiorire di produzioni di lana, carta, seta         
                              e per il rinnovamento edilizio. A Federico         
                              succedette il figlio Guidobaldo che vi dimorò         
                              quasi costantemente a causa dell'amenità del         
                              luogo e per il clima salubre, successe Francesco         
                              Maria I della Rovere nipote di Guidobaldo. Sotto i         
                              duchi Della Rovere la città fu notevolmente         
                              ampliata, Francesco Maria II nel 1616 fece         
                              espandere l'abitato nella zona pianeggiante al         
                              disotto del colle fino a toccare il fiume Metauro.         
                              Nel 1631 essendosi estinta la famiglia Della         
                              Rovere l'intero ducato d'Urbino, e quindi anche         
                              Fossombrone, passò sotto il diretto controllo         
                              della Chiesa, del cui stato fece parte sino al         
                              1860 anno di annessione al Regno d'Italia di cui         
                              seguirà d'ora in poi le vicende storiche.        
                                      
                               
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